#EurosovranitàDigitale
In settimana la Commissione Ue ha approvato il piano Shaping Europe digital future che insieme al Green New Deal guida le priorità dell’Europa per i prossimi 10 anni.
Servono 200 miliardi, tra soldi pubblici e privati, per digitalizzare (e rilanciare) la nostra economia. Ci servono soprattutto per riprendere il controllo dei nostri dati disseminati in Rete. Per uscire dalla morsa la Ue punta a diventare un centro autonomo di stoccaggio lanciando un cloud pubblico europeo e una serie di “big data factories”. Il nostro diventa il primo continente a introdurre regole obbligatorie sull’intelligenza artificiale incorporando il codice etico finora non vincolante. Gli algoritmi non potranno “ragionare” in modo razzista o discriminatorio: se quelli importati da fuori (ad esempio dalla Cina) si dimostreranno basati su dati che incorporano valori contrari ai diritti fondamentali, dovranno essere azzerati e reimpostati. Inoltre i sistemi di intelligenza artificiale dovranno essere «trasparenti, tracciabili e garantire il controllo umano» in settori ad alto rischio come salute e trasporti. Bruxelles punta anche a proibire il riconoscimento facciale di massa: potrà essere ammesso solo in casi eccezionali, giustificati dai governi con criteri definiti dopo un dibattito pubblico europeo.
L’Europa saprà guidare nuovi #rinascimenti?
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