Un incontro al vertice tra “il diavolo e l’acquasanta”: il Vaticano ha radunato gli esperti mondiali dell’informatica per scrivere insieme una «Carta etica» sull’Intelligenza artificiale e per richiamare all’uso consapevole ed etico delle tecnologie. «Rome Call for AI Ethics» ha avuto come primi firmatari Brad Smith, presidente di Microsoft, e John Kelly III, vicepresidente esecutivo di Ibm, insieme al Governo italiano.
Non è un accordo ma è un appello a riconoscere la responsabilità che proviene dal moltiplicarsi delle opzioni rese possibili dalle nuove tecnologie digitali. L’obiettivo è aggregare le forze per affrontare le profonde trasformazioni che il nostro mondo sta vivendo e che nessuno può gestire da solo.
In effetti il tema dell’#AlgoritmoEtico apre la questione di cosa sia #etico. Come dice Luca De Biase “più che definire ciò che etico in assoluto, occorre creare un metodo per valutare il vantaggio condiviso tra tutti gli stakeholder”. Cioè, dice, il problema è epistemologico. “L’epistemologia aiuta, sviluppando un senso critico e un sano scetticismo nei confronti delle conoscenze generate dalle macchine”.
La questione si fa tanto più critica se è proprio il Presidente di Microsoft a rimanere stupito del fatto che, in vacanza a New Orleans e dopo aver affittato un caravan, ha iniziato a vedere spot sul Web di veicoli del genere “anche se non ho mai vistato un solo sito dedicato a questi mezzi”. Benvenuto nel paradiso digitale Mr Smith!
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