Dimmi come sbagli e ti dirò chi sei

È curioso incontrare in contesti diversi parole e concetti che risuonano. Le prime parole che ci hanno colpito sono quelle di Paolo Massimo Buscema che, nel suo nuovo libro L’arte della previsione. Intervista sull’intelligenza artificiale, scrive: “Ogni componente di un sistema complesso per contribuire all’insieme deve necessariamente provare molti comportamenti, solo alcuni dei quali risulteranno adeguati all’intero sistema, mentre la maggior parte risulteranno errati. Questi errori sono il sale dei sistemi adattivi: dimmi come sbagli e ti dirò chi sei.” A questo concetto se ne aggancia uno, espresso da Luciano Floridi che, rispondendo alla domanda “Che cosa manca alla politica attuale?” dice: “La capacità di assumersi la responsabilità di progettare e fare errori.”

E questo è un problema importante se è vero che, come ci dice Luca De Biase, la clausura durante il lockdown ha sottolineato l’importanza di riprogettare la vita materiale e culturale di tutti noi, per un equilibrio sostenibile.

Il digitale può venirci in aiuto? Second Floridi è proprio il digitale che ci può aiutare a supportare una nuova società e quindi una nuova economia. Nella sua riflessione sul verde e sul blu (Il verde e il blu è il suo ultimo libro proponendo una sorta di manifesto per la politica del Terzo Millennio che poggia sul verde dell’ecologia e sul blu del digitale) ci ricorda che anche per l’Italia è necessario puntare sul digitale per creare un’economia circolare per consumare meno e meglio. Peraltro l’Italia si ritrova al 24° posto del Digital Economy and Society Index (DESI), in terzultima posizione tra i Paesi dell’Unione Europea nonostante, come ricorda Floridi, abbiamo la più alta densità di smartphone al mondo!

Eccoci qui: ad affrontare le grandi questioni globali e nazionali senza fantasia e senza la capacità di imparare dai nostri errori. Ci pare, dunque, di essere di fronte ad un grave deficit di intelligenza collettiva.

Per questo oggi ancora di più ci sembra importante ripescare dal nostro Manifesto uno dei pilastri della nostra azione: favorire la formazione e la crescita ecosistemica dei processi di innovazione sociale e tecnologica, sostenendo una diffusa alfabetizzazione a vantaggio di una distribuzione condivisa dei poteri e delle responsabilità delle/nelle comunità, per evitare che intelligenze artificiali -cioè intelligenze che agiscono in autonomia, attraverso le macchine o attraverso dispositivi sociali-economici-tecnici-politici-militari-religiosi- condizionino in modo negativo la vita dell’uomo.

Lo staff di Societing4.0

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