Il 12 Luglio inizia il progetto δίαιτα, X edizione della Societing Summer School con l’obiettivo di riflettere su temi importanti come la transizione ecologica e la transizione digitale verso la Next Generation EU, con un approccio pratico sulle nuove esigenze e nle innovazioni sostenibili delle imprese agricole.
La partecipazione di studenti provenienti non solo dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, ma anche dall’Università La Sapienza di Roma, l’Università degli Studi di Padova  e altre ha permesso a noi ragazzi e ragazze di confrontarci con realtà differenti ma necessità di riforme territoriali medesime.

I lavori della Summer School partono dal sito archeologico di Paestum, con la guida professionista Silvia Braggio. Un percorso, quello del sito archeologico, che si dimostra attento alla necessità di una strada percorribile anche in carrozzella.

Lo scopo della Societing Summer School è quello di comprendere il passato per ravvisare la trasformazione digitale in corso, per i Greci lo è stato, ad esempio, tramutare un territorio paludoso in abitabile.

Iniziare questa nuova avventura in una città antica 2500 anni, può voler dire per noi cogliere nella sua maestosa resilienza la capacità di restare la terra che ha voluto per più epoche e per più popoli l’incontro e il miscelarsi, adattandosi di volta in volta a ogni necessità.

Crediamo che l’essenza di Paestum sia quella presente in tutti quei luoghi nei quali è possibile conoscersi e riconoscersi, ma anche gli stessi luoghi capaci di modificarsi e quindi di sopravvivere. L’immensa emozione nel passeggiare tra i templi, percepire una storia lontana migliaia di anni, connettersi con un presente sempre più incerto e una voglia di lasciare qualcosa che provochi la stessa resistenza anche ai giovani di un domani lontano. L’importanza di lasciare una terra, un ricordo, una nuova possibilità di rivalsa che non vada a perdersi tra le desolazioni che, oggigiorno, sembrano sempre più imminenti.

Restando nel sito archeologico di Paestum, successivamente alla visita guidata, assistiamo all’apertura a cura di Alex Giordano: docente di Social Innovation e Trasformazione Digitale, nonché direttore scientifico SOCIETING 4.0 – RuralHack – PIDMed. Il docente Alex Giordano introduce per la Societing Summer School l’evento con la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone.

La ministra spiega il piano Next Generation EU come un piano rivolto per i giovani a un Paese capace di dimostrare come l’istruzione, a partire dalle scuole elementari, possa avere un ruolo fondamentale nell’orientamento. Una formazione basata sul costruire il cittadino, dargli i giusti mezzi per potersi ambientare nel mondo di domani che, come ben sappiamo, è già oggi. Le parole del Ministro per le Politiche Giovanili ci fanno cogliere fino in fondo la necessità di diventare giovani capaci di applicare, o quanto meno comprendere, le nuove tecnologie e il loro legame con mestieri tradizionali.

I relatori che accompagnano la Ministra Dadone sono tre: la prima, Maria Venditti è Presidente del Consiglio Comunale di Telese Terme. Donna cyborg, come lei stessa si definisce, è capace con le sue parole cariche di sentimento a comunicare a noi ragazzi quanto l’essere umano si sia riconciliato e adattato all’ambiente in cui vive. In un mondo quasi extra-umano l’esperienza dobbiamo riguadagnarla come primato di conoscenza, non come un discorso speculativo ma come un senso che vede le persone a favorire una connessione.

Un altro relatore è Michele Sica, innovatore sociale e socio della Cooperativa Sociale Terra di Resilienza. Il suo intervento è centrato sull’abbandono del pensiero di tecnologia come unica risposta, o come il passato come unico rifugio, e invita ad abbracciare la diversità e la complessità di risposte mai semplici e univoche senza abbandonarsi a scorciatoie.

Io, Sabrina Efionayi, scrittrice attiva per i movimenti d’inclusione per le nuove generazioni d’italiani, in quanto terza relatrice mi vedo impegnata in un discorso che si concentra in particolar modo su come le nuove tecnologie possano aiutare una maggiore inclusione di diversità sociali. Casi come quello di Khaby Lame sono d’esempio per poter prestare una maggiore attenzione su temi fondamentali come la cittadinanza. Khaby Lame è l’italiano più seguito al mondo, sui social network, pur non avendo ancora la cittadinanza italiana.

“Quella del Mediterraneo è dunque una vita difficile che realizza il proprio equilibrio vitale a partire dalla triade ulivo-vite-grano…”
(F. Braudel, Il Mediterraneo)

La seconda giornata della Societing Summer School si svolge presso l’azienda agricola San Salvatore, guidati dall’imprenditore Giuseppe Pagano. Il signor Pagano inizia il suo interesse per la viticoltura intorno ai 50 anni e, dopo un passato da ristoratore, per lui incontrare l’agricoltura era un “rischio” da dover correre. Il suo punto focale è il valore con la terra, un incontro con il bio che non sia mai restrittivo e che possa continuare a rispettare, insieme alle tecnologie utilizzate, la mano dell’uomo.

Qui abbiamo un interessante incontro con l’ingegnere Federico Longobardi e il sociologo Andrea Galante di Primo Principio. Società cooperativa capace di insegnarci, attraverso le loro parole e la loro esperienza, quanto è possibile e funzionale per esperti in scienze sociali e ingegneri sviluppare insieme nuove tecnologie; in questo caso specifico per il settore vitivinicolo. Ascoltarli è stato un enorme piacere, giovani e pieni di talento e idee, hanno accompagnato il nostro percorso con la loro esperienza e una testimonianza diretta su come una tecnologia può collaborare con l’agricoltura attraverso i fenomeni ambientali.

Il terzo giorno la Societing Summer school si sposta a Pioppi, sul prato del Museo Vivente della Dieta Mediterranea, per un piacevole incontro con la signora Delia. Alle spalle il suono delle onde e del mare, dinanzi a noi le parole di una donna che ha dato un enorme contributo al biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys nella scoperta dei benefici della Dieta Mediterranea. La signora Delia lavorava per i Keys come collaboratrice domestica, occupandosi delle faccende insieme alla signora Margaret, passando la maggior parte del tempo in cucina.

La sua nostalgia e la sua speranza nell’accompagnarci, attraverso la sua storia, a non dimenticare le tradizioni del passato e a rendere loro omaggio giorno dopo giorno. La signora Delia descrive Ancel Keys come un uomo con grande umanità, definendolo, a modo suo, “senza piume nei capelli”.

Entriamo ancora nel profondo del cuore del Cilento, incontrando Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento e parte della cooperativa agricola “Nuovo Cilento”. Qui la nostra Societing Summer School ci porta da uno dei più grandi produttori italiani di olio biologico che vanta una elevata produzione di olio D.O.P.
La cooperativa  gestisce ogni scarto da prodotto, puntando soprattutto sul riciclo del compostaggio. Abbiamo riscontrato qui un difficile approccio alla tecnologia, confrontandoci tra i vari agricoltori insieme agli esperti di Primo Principio.

La comunicazione di Primo Principio è fondata anche su un ruolo prettamente sociale, con lo scopo di portare la propria tecnologia in relazione anche ad un rapporto umano capace di interagire a pieno con i propri clienti presentando i profitti di un’innovazione vantaggiosa per la coltura.

Per Federico Longobardi «non esiste tecnologia se non è umana».

La Societing Summer School si conclude circondati dai campi di grano, seduti sulla paglia, con una spettacolare vista di Caselle in Pittari abbracciata dal verde. Scopriamo il piacere e la dedizione negli occhi di chi lavora il pane, di chi preferisce avvolgere la pagnotta, prima della cottura, in foglie di cavolo anziché favorire lo spreco di carta. Tutto accompagnato dalla presenza e l’intrattenimento di Antonio Pellegrino, attivo nell’agricoltura sociale e in tutte le attività rivolte al recupero di tradizionali pratiche civili dei territori rurali. Un esempio lampante per molti di noi che desiderano dare un contributo alle proprie terre.

La giornata si conclude con Vito Teti, professore di Antropologia Culturale dell’Unical e direttore del centro di iniziative e ricerche «Antropologie e Letterature del Mediterraneo». Insieme al professore Teti entriamo in un sentimento d’appartenenza e, in un certo qual modo, di dovere nei confronti del Mediterraneo. Il carattere sociale e classista dell’alimentazione, tra mangiatori di erbe e carne, di pane bianco e pane nero punta l’attenzione su una società moderna fortemente schiava della discriminazione e della fame: una fame di potere. La connessione tra la produzione eccessiva di ciò che poi non verrà realmente consumato a tavola, e la morte per fame sempre più presente.

Il lavoro di un antropologo, come ben sappiamo, è anche quello di tornare sul luogo e studiarne i cambiamenti dopo un significativo periodo di tempo. A livello linguistico, oggi la fame non ha lo stesso significato di prima, soprattutto se pensiamo che fino a qualche decennio fa la parola “dieta” non aveva la stessa diffusione.

Vito Teti ci lascia con una grande riflessione sulle scelte che dipendono da noi, su ciò che possiamo fare. «Non potendo decidere i destini del mondo, posso comunque scegliere i miei: come cambiare il mondo, cosa mangiare. Piccole utopie che noi possiamo realizzare. Non salveremo il mondo ma possiamo salvare noi stessi e la nostra anima, recuperando a tante manchevolezze.»

La Societing Summer School è stata un’occasione per comprendere come attivare, lavorando sul campo, processi di innovazione tecnologica e sociale. È stato essenziale discutere con le varie aziende e cooperative per la creazione di ponti tra tradizioni e nuove visioni, con un impatto sulla sostenibilità ambientale per nulla indifferente. Un’esperienza ricca di significato, opportunità, fiducia nella tradizione quanto nel progresso e carica di cultura e passione.

Sabrina Efionayi 

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