via Davide Agazzi http://www.donafoodsvietnam.com/donafoodsvietnam.com/purchase-shatavari/ , Irene Tinagli, alunna italiana di Richard Florida e da tempo promotrice della necessitA� di far partire una nuova ondata di imprenditorialitA� intorno al sociale, suggerisce nuovi tipi di formazione che promuovono nuovi tipi di skills http://avsaadasiotelleri.org/cheap-generic-arimidex.html :

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“Uno dei fenomeni piA? rilevanti degli ultimi anni A? la diffusione della cosiddetta A�imprenditoria socialeA�. Organizzazioni che operano come privati, ma che si pongono obiettivi di utilitA� sociale, di mobilitazione civile, di solidarietA� attiva. Organizzazioni che operano su scala globale come avaaz.org, la rete di mobilitazione civile che in meno di tre anni ha creato un network di oltre sei milioni di attivisti nel mondo (e una capacitA� di fund raising imponente), o come ashoka.org, che raccoglie fondi per supportare iniziative di imprenditoria sociale. Anche nei settori artistici e culturali cosA� come in quelli piA? tradizionali legati alla manifattura e al made in Italy cresce lo spazio per organizzazioni capaci di legare nuove tendenze e tecnologie e di competere a livello internazionale.A�Non bastano perA? buona volontA�, passione civile o creativitA� artigiana. Sono necessarie idee solide e competenze manageriali, relazionali, informatiche, finanziarie di altissimo livello. [….]A�Queste si sviluppano attraverso corsi e approfondimenti universitari (un numero crescente di business school europee stanno raffinando la loro offerta, ispirandosi alle universitA� californiane tradizionalmente piA? attive sul fronte della formazione imprenditoriale), ma anche attraverso percorsi meno ortodossi che aiutano a legare saperi teorici e pratici, a misurarsi con sfide reali.[..].A? ciA? di cui ci sarA� molto bisogno nei prossimi anni: imparare non solo ad adeguarsi al cambiamento, ma a guidarlo, plasmarlo e girarlo a vantaggio della societA�, unendo tecnologia e umanesimo, efficienza e solidarietA�. tratto da La Stampa del 24/12

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