Negli ultimi mesi c’A? stata una nuova ondata di investimenti nei social media companies come Facebook e Twitter. Twitter ha visto il suo valore raddoppiassi dal estate 2010, e Facebook ha avuto un incremento ancora piA? spettacolare da un ‘valore’ di $ 11.5 miliardi nel Marzo del 2010 fino al ultima valutazione implicita di $ 50 miliardi, da parte dal nuovo fondo d’investimento lanciato da Goldman Sachs.

http://www.donafoodsvietnam.com/donafoodsvietnam.com/order-alavert-coupons/ Che cosa sta dietro a questi 50 miliardi? La risposta tradizionale sarebbe la capacitA� di Facebook di valorizzare l’attenzione e la coproduzione di contenuti da parte dei suoi utenti tramite la vendita di spazi pubblicitari. Ma se andiamo a analizzare le cifre in modo piA? dettagliato, scopriamo che non solo non esiste informazione chiara e univoca sugli introiti pubblicitari di Facebook (la previsione per il 2011 varia da 1 a 2 miliardi, la proiezione per il 2009 era di 1.2 miliardi e il risultato finale, invece, la metA� ovvero 650 milioni) e i guadagni realizzati per il 2009 dovrebbero essere ‘qualche decina di milioni’. Secondo il documento che ha accompagnato l’ultimo tentativo di fund raising di Facebook i suoi introiti per 2010 dovrebbero essere 1.2 miliardi, e i guadagni 350 milioni. Anche prendendo queste cifre sul serio (che vengono da un documento promozionale…) questo implicherebbe un price/earnings ratio di 50.000/350 = 143 oppure 16 volte quello di Googlea��.. (e la valutazione di Facebook A? giA� il doppio di quella di Google prima del suo IPO nel 2004).

http://avsaadasiotelleri.org/can-you-buy-zyban-online.html In altre parole A? poco probabile che le valutazioni da parte del Goldman Sachs rispecchiano una, se pur ottimistica, previsione di futuri guadagni pubblicitari da parte di Facebook. Rimane possibile che questi valutazioni tengono conto di previsioni, seppur molto ottimistiche, di una nuova ondata di servizi tramite le quali Facebook riuscirA� a valorizzare il ‘tempo di vita’ dei suoi utenti in modi piA? innovativo e redditizio, fornendo servizi come media on demand, giochi, e-commerce etc.

PerA? a mio avviso un’ altra interpretazione A? piA? probabile: la fonte di rendita piA? importante per Facebook A? , a questo puntoa�� gli investimenti stessi. Se Facebook ha guadagnato 350 milioni dalla pubblicitA� nel 2010, gli investimenti in corso forniranno un’ altra iniezione di 2 miliardi. Da questo punto di vista la speranza di Goldman Sachs non sta tanto in un aumento dei guadagni di oltre il 1000 per cento necessario per portare il p/e di Facebook al livello di quello di Google. Invece sembra piA? probabile che la posta in gioco sia che il brand forte di Facebook, la sua presenza globale nella vita degli utenti, possa attirare un contino flusso di nuovi investimenti destinati a stabilirsi, forse in un possibile IPO in 2012. (E molto probabilmente Goldman Sachs pensi al suo investimento come un modo di guadagnare il diritto di gestire un futuro IPO di Facebook.) In altre parole Facebook A? principalmente un’impresa finanziaria che si regge sulla forza del brand Price of generic wellbutrin without insurance per attirare ulteriori investimenti finanziari come principale fonte di rendita, in altre parole, un classico ponzi schemea��.

Questa impresa funziona adesso perchA�, primo, i mercati hanno cominciato a riprendersi e il market sentiment e di nuovo ottimista; secondo, perchA� ce ne sono di soldi in giro, i super-ricchi hanno passato bene la crisi del 2008-2010 e si sono notevolmente arricchiti, (ed A? a questi clienti super rich che A? indirizzato il nuovo esclusivo fondo d’investimento di Goldman Sachs), terzo, c’A? poco altro in cui investire, il web 3.0 non A? ancora partito, le energie alternative non si sono ancora mostrate capaci d generare livelli di rendita nei standard richiesti (20-25 per cento) e l’innovazione sociale non A? ancora diventata una convenzione sulla quale puntare. In questo contesto, Facebook sembra un modo abbastanza sicuro per cavalcare l’onda di speculazione che accompagnerA� la (seppur piccola) ripresa dei mercati in 2011.

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