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Digitalive

Digitalive e le declinazioni della performatività digitale

La rassegna Digitalive, curata da Federica Patti, chiude la seconda settimana del Romaeuropa Festival proponendo un ricco palinsesto di spettacoli che ci portano in viaggio attraverso le possibili declinazioni della performatività digitale; un viaggio che continua e che sarà in scena negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica fino al prossimo 9 ottobre. Tecnologia e arte sono le colonne portanti del percorso di Digitalive, una rassegna in cui arte visiva, arte digitale e performing arts superano e ri-definiscono i rispettivi confini per raccontarci di un futuro che è già presente. Annullando la distanza tra opera e spettatore, Digitalive allarga la partecipazione ad un pubblico ampio e trasversale, sia esso presente in sala o comodamente seduto davanti al proprio computer.

Cos’è reale? – chiede Elio Germano; cos’è virtuale, digitale e in che modo queste categorie si combinano ed interagiscono con quella che noi chiamiamo realtà? Offline, Onlife – come ormai tutte le nostre vite – onsite come ben tre degli spettacoli di Digitalive. Perché allora categorizzare? Perché scegliere e ragionare a compartimenti stagni? La risposta più interessante – quella proposta da Digitalive e dalla sua curatrice – considera e pone l’attenzione sull’ibridazione, sull’interdisciplinarietà e sulla crossmedialità tanto nei processi di creazione quanto in quelli di fruizione.

Digitalive si pone come obiettivo quello di ridefinire i confini della nostra esperienza artistica: ci si trova nei panni di uno dei personaggi di Così è (o mi pare) a chiedersi “chi sono io?”; ci si ritrova immersi nella musica dei sintetizzatori modulari, trascinati in un gioco in cui Colin Benders (il performer) e la tecnologia dialogano costantemente. Il primo non ha mai pieno controllo sul secondo ed in scena non vediamo solo il corpo dell’artista – che pure partecipa attivamente alla fruizione dell’opera –, ma anche la sua mente, il processo creativo e tutte le sue molteplici modalità di interpretazione.

OOC- Luzzana Digitalive
Object Oriented Choreography- Francesco Luzzana (Digitalive)

L’attenzione dello spettatore vaga e si perde nel testo interattivo di Object Oriented Coreography; si ritrova nei movimenti della performer e negli sguardi del pubblico in sala per poi perdersi nuovamente. Si tratta di occhi schizofrenici, che muovono continuamente dagli schermi degli smartphone a quello che avviene lì, sul palco, sulle note di una musica che il nostro stesso tocco va, di volta in volta, a comporre.

In questa performance collaborativa in Virtual Reality, “la superficie che si fa sensibile” dà accesso, mediante il nostro tocco, a quella che viene definita “zona”: un apparato composto da persone, oggetti, piattaforme digitali, campi elettromagnetici; un incastro accidentale di logica e logistica, di dinamiche e regole di cui entriamo a far parte.
L’autore, Francesco Luzzana, afferma di aver provato – assieme a chi collabora con lui perché OOC è una vera e propria opera collettiva – ad entrare in empatia con il non-umano delle grandi piattaforme digitali provando a mettere in scena i nodi tecnologici che sono alla base del funzionamento della logistica di Amazon, ad esempio, o di Uber Eats.
Un tocco, come una palla di neve che viene giù da una montagna, scatena una serie successiva di eventi; gli stessi eventi portano un corriere a citofonare al nostro portone o un rider ad attraversare tutta la città per portarci del cibo. Un tocco che – in questa “zona a misura di teatro” – muove la performer sulla quale si sofferma la nostra attenzione.

Coralie Vogelaar, Digitalive
FACIAL ACTION CODING SYSTEM- Coralie Vogelaar (Digitalive)

Tra gli appuntamenti Digitalive da non perdere assolutamente, le due videoinstallazioni di Coralie Vogelaar che resteranno in mostra fino al 25 di ottobre negli spazi del Mattatoio. La giovane artista olandese analizza il libero gioco tra il linguaggio umano e quello delle macchine invitandoci a non pensare a questa relazione come ad una dicotomia, in ottica binaria. Noi siamo le macchine e, in qualche modo le macchine sono noi perché simulano i nostri comportamenti.
Le sue opere utilizzano un approccio interdisciplinare per creare cortocircuiti. In FACIAL ACTION CODING SYSTEM, ad esempio, un sistema di riconoscimento facciale è “messo in crisi” perché non riesce ad indentificare un’emozione; quest’ultima è però frutto di una ricombinazione di due differenti emozioni: la tecnologia per illudere la tecnologia.

Ultimi, ma non per importanza, i tre spettacoli online based, che sono ancora disponibili in rete. Il palinsesto di Digitalive ha posto l’accento su quelli che potremmo definire dei veri e propri “riti”. Quelli messi in scena per Digitalive sono riti contemporanei – è il caso della performance di Mara Oscar Cassiani, I am dancing in a room – oppure il recupero di un rito antico come la meditazione guidata letta, questa volta, sotto la lente dei tracciati neurofisiologici dei partecipanti che vengono raccolti in tempo reale (Fuse* Sàl|Rite).

A chiudere il trittico delle opere online, VIA FLAMINIA: THE NATURE OF THE ARTIFICIAL del collettivo Umanesimo Artificiale che presenta una esplorazione artistica dell’antica via consolare che nel tempo ha continuato a fare da ponte, un ponte fatto non più di blocchi lastricati, ma di reti impalpabili. Il progetto audiovisivo trasforma la complessità dei dati e delle interconnessioni tra uomo, natura e ambiente digitale in immagini e suoni comprensibili a livello emotivo e cognitivo, generando uno spazio di riflessione sul valore e sulla forma dell’esperienza dell’artificiale.

https://youtu.be/snLMbqRpbBM

Digitalive non è ancora finita; tra i prossimi appuntamenti ricordiamo la presentazione – sul palco dell’Auditorium Parco della Musica – del nuovo album dell’eclettico produttore italiano Not Waving (3 ottobre). Dal titolo How To Leave Your Body, l’album si presenta come un percorso tra i temi dell’amicizia, della perdita, della fragilità. A chiudere la rassegna Digitalive  Il quadro di Troisi, frutto dell’unione artistica tra l’alfiere della techno italiana Donato Dozzy e la cantautrice Eva Geist (9 ottobre).

Fonti e approfondimenti: Digitalive|Romaeuropa