Una costellazione è – per dirla con parole semplici – un “disegno fatto con le stelle”; si tratta di linee immaginarie tracciate per collegare astri distanti anche anni luce e che danno loro senso attraverso il nostro immaginario. Oroscopi, oracoli, astrologia, hanno portato la vita degli astri all’interno delle nostre intrecciando i destini dell’universo a quelli degli esseri umani. Al giorno d’oggi, però, ci sono nuovi astri nel cielo – dalle infrastrutture della comunicazione ai satelliti – ed anche questi hanno a che fare con noi.

Il Festival Internazionale di Fotografia e Arte Contemporanea di Castello Rocca Colonna e Castelnuovo di Porto si svolge nella sua IX edizione dal 2 al 10 Ottobre 2021 e pone come tema di riflessione artistica il “Paesaggio Futuro” articolandolo tra rappresentazione ed immaginazione.

this.astro salvatore iaconesi e oriana persico, societing, nuovo abitare
Salvatore Iaconesi e Oriana Persico- Nuovo Abitare

La nascente fondazione Nuovo Abitare fa, in questa sede, quello che Oriana Persico ha definito un “esperimento extra-radical”: dopo una conversazione (2 ottobre) sul Nuovo Abitare con Maria Giovanna Musso, il 4 e 5 ottobre il Festival ha ospitato il processo di archiviazione di un’opera nell’ARNA (Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare). L’ARNA è il progetto in cui il duo di artisti composto da Salvatore Iaconesi ed Oriana Persico è impegnato dal 2020. Il processo di archiviazione avviene per la prima volta in modo collaborativo, anche se privato, per poi essere condiviso nella cerimonia di chiusura del Festival; in quest’ultima verranno esposti i diversi punti di vista attraverso le voci degli artisti e dell’equipe del Nuovo Abitare (Daniele Bucci per il Design di processo, Cecilia Marotta per la Comunicazione e Stefano Capezzuto per le Digital Humanities).

this.astro nuovo abitare salvatore e oriana, socienting
This.Arstro- Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

L’opera in questione è this.astro, curata da Elena Giulia Abbiatici. Presentato per la prima volta nel 2012 al museo MACRO di Roma, this.astro è un’installazione creata in occasione del Global Astronomy Month che resterà in mostra al Festival Castelnuovo Fotografia fino alla sua conclusione.
Se storicamente nelle credenze umane le stelle regolano il flusso degli eventi, se gli astri sono in grado di gestire le maree e gli eventi naturali, se il futuro è scritto nelle stelle, allora this.astro è un peculiare oroscopo generato dall’utente in cui il destino degli esseri umani è determinato dai modi in cui le persone collaborano tra loro; le tecnologie sono la cornice in cui l’opera si sviluppa ma anche gli strumenti attraverso cui poter creare un gioco d’arte, il quale inverte la direzione dell’asse che va dalla terra allo spazio.

Come in cielo (le costellazioni) così in terra (le relazioni).

This.astro è una mappa infoestetica: genera in tempo reale un cielo stellato per orientarsi sia nello spazio naturale che abitiamo, sia in quello digitale generato dalle interazioni mediate dalle tecnologie. This.astro è un’installazione generativa che capta i segnali umani e forma prima collegamenti e poi nuove costellazioni; queste poi si proiettano nello spazio urbano e scrivono nuovi percorsi. Un approccio bottom-up che indaga una filosofia centrale in questi anni a noi contemporanei: attraverso le possibilità offerte dall’onnipresente accessibilità delle tecnologie e delle reti digitali, il destino degli esseri umani sembra progressivamente interconnettersi alla nostra possibilità di stabilire relazioni collaborative e dinamiche peer-to-peer.

L’opera si inserisce nella cornice di una nuova antropologia non più Human Centered, ma Ecosystemic: l’individuo è parte di un ecosistema fatto di relazioni con altri esseri umani, con la biosfera, con l’ambiente, con le organizzazioni, con le istituzioni e così via. È un essere cosmico. In quest’ottica è presente meno antropocentrismo e più magia; l’essere umano non è al centro di nulla, e quando pensa di esserlo non fa che danni.
In this.astro ogni stella è un’interazione sui social network; le stelle si uniscono per formare costellazioni in continua evoluzione a seconda dei modi in cui le persone prendono parte alle discussioni online.

Il Futuro non esiste: è una “creazione pro-attiva” che ci vede tutti coinvolti attraverso le dimensioni del desiderio e dell’immaginario. Facendoci guidare dalle parole di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico possiamo dire che il nostro scopo – come individui e come gruppo sociale – dovrebbe essere quello di adottare metodologie che consentano di trasformare il futuro in una performance cercando di dare risposte alla domanda “Quale futuro vogliamo realmente?”.

In questo gioco – si badi bene che il giocare è qualcosa di molto serio che implica il rispetto delle regole e il raggiungimento di un preciso scopo – l’innovazione si crea stabilendo dialoghi e conversazioni, osservandone gli orientamenti e utilizzando i risultati di queste per progettare la visione di un futuro possibile, infine implementarla. Questa tensione prospettica – assieme a tutte le sue implicazioni etiche, ambientali, sociali, politiche ed ecosistemiche – è forse il prodotto più prezioso che può essere offerto e richiede all’ARTE una nuova modalità.

Per pensare un futuro diverso, per progettarlo, quindi per fare politica, è necessario passare dall’aìsthesis: l’estetica. Il lemma deriva dal greco e significa “sensazione, percezione, sentimento”, nulla a che vedere con la “decorazione”. L’estetica sottolinea l’importanza della soggettività e ha a che fare con l’opportunità di continuare a conoscere il nostro mondo; ha a che fare con quel “contenuto di verità” grazie al quale le opere d’arte – come scrive Adorno – “parlano del mondo”.

Facilitando la società e le comunità a stabilire dialoghi attivi e condivisi nella creazione del proprio futuro, quest’arte diventa l’attivatore dell’immaginabile e, quindi, del progettabile, inteso come atto di poiesi: creare quello che ancora non c’è.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Per favore inserisci qui il tuo nome