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Legge sui servizi digitali

Legge sui servizi digitali: cos’è e perché è una tappa storica per la digitalizzazione dell’Europa

A cura di: Giulia Banfi 

Today’s agreement on #DSA is historic.” – twittava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, il 23 aprile 2022.

Legge sui servizi digitali

L’accordo politico provvisorio raggiunto tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo per la legge sui servizi digitali, è stato definito storico per la transizione digitale dell’Europa perché per la prima volta si avvia una regolamentazione digitale a livello mondiale. Obiettivo principale della legge, afferma la Commissione Europea, è la “promozione dell’innovazione, della crescita e della competitività per facilitare l’espansione delle piattaforme più piccole, delle PMI e delle start-up”. Le nuove norme, per raggiungere questo obiettivo, pongono proprio al centro i valori europei e i cittadini che usufruiscono quotidianamente dei servizi digitali.

“La legge sui servizi digitali, che consente di sancire il principio secondo cui ciò che è illegale offline deve esserlo anche online, mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di beni, contenuti e servizi illegali e a garantire la protezione dei diritti fondamentali degli utenti.” -Consiglio dell’UE.

Gli stakeholder e gli obiettivi specifici della legge sui servizi digitali

Ma chi sono gli stakeholder chiave a cui si rivolge la nuova norma? Nello specifico sono quattro e sono anche coloro che definiscono gli obiettivi della legge.

  1. A partire dai cittadini verso cui si garantisce una maggior tutela dei diritti fondamentali, un bilanciamento tra la scelta dei servizi e il costo, una minor esposizione ai contenuti illegali.
  2. A seguire, i fornitori di servizi digitali (come servizi di intermediazione, servizi di hosting, piattaforme online) ai quali si propongono avvii ed espansioni agevolati in tutta Europa.
  3. Altro target sono gli utenti commerciali di servizi digitali verso cui si lavora per dare un accesso ai mercati europei attraverso piattaforme, ma anche una parità di condizioni per escludere fornitori di contenuti illegali.
  4. Infine, alla società nel suo insieme viene garantito un maggiore controllo democratico e una vigilanza sulle piattaforme sistemiche per ridurre la manipolazione o la disinformazione.

I nuovi obblighi e il loro impatto

Tra i nuovi obblighi previsti dalla legge sui servizi troviamo sicuramente l’obbligatorietà per i fornitori di garantire una maggior trasparenza sugli algoritmi e sui dati, nonché l’impegno a rimuovere dalle piattaforme contenuti ritenuti illegali. Inoltre, si prevede il divieto di pubblicità mirata ai bambini e il divieto di pubblicità basata su caratteristiche particolari degli utenti. Dall’altra parte, l’utente potrà scegliere di non ricevere suggerimenti basati sulla profilazione.

Sul fronte mercati online sarà necessario ricevere dai venditori, prima di autorizzarli a vendere online, informazioni corrette, come la marca e la conformità al diritto dell’Unione Europea, per permettere ai consumatori di essere informati.

Per le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni, invece, sarà obbligatorio effettuare un monitoraggio continuo per ridurre il rischio di:

  • diffusione di contenuti illegali;
  • effetti negativi sulla libertà di espressione e informazione;
  • eventuale manipolazione dei loro servizi;
  • effetti negativi in relazione alla violenza di genere e alla protezione dei minori.

Il monitoraggio sarà supervisionato dalla stessa Commissione Europea che si assicurerà la continuità del controllo e del lavoro di riduzione di questi rischi sistemici.

Prossime tappe

“Una volta adottato formalmente dai colegislatori dell’UE” – afferma la Commissione Europea – “il testo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione. La legge sui servizi digitali sarà direttamente applicabile in tutta l’UE e si applicherà 15 mesi dopo l’entrata in vigore o a partire dal 1º gennaio 2024, se la data è posteriore. Per quanto riguarda gli obblighi delle piattaforme online e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi, la legge si applicherà prima, vale a dire 4 mesi dopo la loro attribuzione alla rispettiva categoria”.

Alcuni documenti utili

Proposta della Commissione europea relativa a una legge sui servizi digitali

Orientamento generale del Consiglio

Posizione del Parlamento europeo

Pacchetto legislativo sui servizi digitali (informazioni generali)

Fonti e approfondimenti: Consiglio Europeo